BOLIVIA: IL GANGSTER CON L’AMBASCIATORE

Il diplomatico Usa e il delinquente colombiano: ecco la foto di cui Evo Morales aveva parlato al manifesto
Il capo degli industriali Gabriel Dabdoub è il presidente della potente Cainco, la «Camara de industria y comercio de Santa Cruz» L’ambasciatore americano Philip Goldberg èambasciatore a La Paz da circa un anno. Ha una lunga esperienza nella ex Jugoslavia La guardia del corpo E’ un membro della sicurezza dell’ambasciata americana, l’uomo addetto a «selezionare» chi si avvicina all’ambasciatore
di Roberto Zanini (il manifesto 7/10/2007)
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Pericolo di golpe in Bolivia

Intervista a Evo Morales
«Nel paese esistono gruppi paramilitari, abbiamo foto dell'ambasciatore americano con un paramilitare colombiano». Evo Morales denuncia: qualcuno sta provando a giocare sporco C'è una destra interna che viene dai gruppi oligarchici e una esterna che arriva dall'ambasciata Usa: il signor Goldberg prima era capomissione in Kosovo e prima ancora braccio destro di Holbrooke in Bosnia
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L’Avana si sta aprendo e Washington lo sa

Impantanato in Iraq e in Afghanistan, ossessionato dalla crescita dell'Iran come potenza regionale (conseguenza diretta delle guerre nei summenzionati paesi), il dipartimento di stato americano si è accorto che il Sudamerica è in subbuglio. Il suo ultimo grande intervento nella regione è stato il rude tentativo di rovesciare il governo democraticamente eletto in Venezuela. Era il 2002, un anno prima dell'avventura in Iraq. Da allora un'onda di unità bolivariana ha spazzato il continente, vincendo in Bolivia e in Ecuador, diffondendosi in Perù e in Paraguay e soprattutto rompendo il lungo isolamento di Cuba. Ciò ha causato panico a Miami.
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NO ALLA FINANZIARIA

(ANSA) – ROMA, 25 OTT – ''La crisi del governo e' una crisi strutturale. Quando si danno alla Fiat 5000 euro a dipendente di riduzione del cuneo fiscale e l'azienda ne ''restituisce'' solo 30 ai suoi dipendenti siamo alla farsa. Bertinotti propone una soluzione politica di 'palazzo' a una crisi che e' strutturale e con cio' strappa con la storia politica di Rifondazione che non ha mai accettato la prospettiva dei governi tecnici o istituzionali. Noi vogliamo restare al merito, non ci piacciono i giochi di palazzo, ne' le manovre berlusconiane''. 
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Dopo il 20 ottobre

Verso lo sciopero generale e la manifestazione di Vicenza
di S. Cannavò (da Il Manifesto 25/10/2007)
La grandezza della manifestazione del 20 ottobre mostra un potenziale per opporsi alle politiche liberiste del governo Prodi e agli accordi concertativi. Male hanno fatto coloro che hanno cercato di minimizzare quel milione di No alla «consultazione» di Cgil, Cisl e Uil e male farebbero coloro che ricercassero una mediazione sul Protocollo che recepisce la legge Maroni e la legge 30 in alcuni casi peggiorandole.

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Finanziaria 2008: più 11% di spese militari

GOVERNO PRODI, GOVERNO DI GUERRA


La Finanziaria del 2008 prevede un aumento dell'11% delle spese militari rispetto al 2007 (oltre due miloni di euro). Aumento che  segue quello del 2007 (più 13%, cioè più 22 milioni di euro rispetto alla Finanziaria 2006 e del governo Berlusconi. 
Aumenta anche la spesa militare nel mondo come certificato dallo Stockholm international peace research institute (Sipri) di Stoccolma: un 3,5% in più nel 2007, con un giro d'affari di oltre mille miliardi di dollari. 184 dollari a testa. Merito di Afghanistan e Iraq ma anche della grande paura del terrorismo.
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C’E’ CHI DICE NO!

Il 23 luglio scorso il Governo Prodi ha firmato con sindacati confederali ed imprese un protocollo d’intesa che, se trasformato in legge, inciderà profondamente sulla vita lavorativa di tutti gli italiani. Ecco i punti salienti:

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Per la libertà e i diritti dei migranti

 Mobilitazione migranti 27 e 28 ottobre
La legge Bossi-Fini è ancora in vigore e non sembra ci sia la volontà di abrogarla, nemmeno di superare gli aspetti più razzisti che continuano a provocare il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei migranti. Abbiamo sentito nell’ultimo anno tante promesse, nessuna si è tradotta in realtà. Nei fatti non abbiamo visto alcuna discontinuità con i governi precedenti. Anzi abbiamo assistito ad un aumento di episodi razzisti  di una gravità allarmante: amministratori locali che incitano la popolazione a cacciare rom e migranti. I migranti non sono considerati persone, soggetti che vogliono affermare i propri diritti sociali e politici, ma donne e uomini da usare nelle fabbriche, nel commercio, nelle cooperative come forza lavoro  precaria e sottopagata.
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NO DAL MOLIN: 20 ottobre? no grazie

NOTA DEL PRESIDIO PERMANENTE  NO DAL MOLIN
SULLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 20 OTTOBRE  A  ROMA

L’assemblea del Presidio Permanente No Dal Molin, riunita il 16 ottobre, ha deciso di non aderire alla manifestazione di Roma di sabato 20 ottobre.
Condividiamo quanto hanno scritto i comitati No Tav: anche a nostro avviso “la manifestazione si configura, al di là dei tentativi di raddrizzarne il tiro da parte di alcuni dei promotori stessi, come un estremo quanto inutile tentativo di dare più forza a quei partiti dell’area di governo che subiscono le scelte più conservatrici e reazionarie della maggioranza”.

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14-15-16 dicembre NO DAL MOLIN

14, 15, 16 dicembre: 3 giorni di mobilitazione europea a Vicenza

Da oltre un anno, uomini e donne della città di Vicenza stanno lottando contro la costruzione di una nuova, immensa struttura militare statunitense, che non vogliamo sia costruita né nella nostra città nè altrove. Una lotta che vede accomunate persone di diversi orientamenti politici, con culture, linguaggi e storie diverse tra loro. Questa battaglia affonda le proprie radici nella difesa della terra e nel no determinato alla guerra, fonte di lutti e tragedie, nella richiesta di pace. La politica “ufficiale” ha mostrato, in tutta questa vicenda, il peggio di sé, tentando d'imporre una scelta del genere ad una comunità fortemente contraria. Senza alcuna differenza, i governi italiani di centrodestra e centrosinistra hanno deciso di passare sopra le teste dei cittadini.

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